Sospensione Diritto Utilizzo Ascensore

Sospensione Diritto Utilizzo Ascensore

Sospensione Diritto Utilizzo Ascensore per Morosità

Recentemente, durante una telefonata con un condomino, mi è stata posta una domanda semplice solo all’apparenza, ma densa di implicazioni pratiche e giuridiche: «Davvero si può vietare a un condomino moroso di usare l’ascensore?». Il tono incredulo sottolineava quanto una simile misura potesse sembrare estrema.

La questione è tutt’altro che banale. Tocca un equilibrio delicato tra la tutela dei diritti di chi rispetta i propri obblighi condominiali e le esigenze minime dei morosi. Se la legge appare chiara su alcuni aspetti, quando si entra nel territorio dei servizi essenziali, come l’acqua, le interpretazioni giurisprudenziali diventano discordanti.

Il quadro normativo

L’articolo 63, comma 3, delle disposizioni attuative del Codice Civile stabilisce che «in caso di mora nel pagamento dei contributi protratta per un semestre, l’amministratore può sospendere il condomino moroso dalla fruizione dei servizi comuni suscettibili di godimento separato».

Questo strumento di autotutela consente non solo di sollecitare il pagamento delle quote arretrate, ma anche di tutelare gli interessi economici della collettività condominiale.

Ma cosa si intende per “servizi suscettibili di godimento separato”? Sono quelli che possono essere disattivati per un singolo condomino senza compromettere il diritto degli altri, come l’accesso a parcheggi, depositi, antenne TV comuni e, come vedremo, l’ascensore.

La sentenza del Tribunale di Perugia

Questo caso è stato affrontato dal Tribunale di Perugia con l’ordinanza n. 442 del 3 dicembre 2021, dove un condominio aveva installato un sistema che limitava l’uso dell’ascensore ai soli condomini in regola con i pagamenti. Ai morosi non veniva consegnata la chiave necessaria per attivare l’impianto.

Il giudice ha ritenuto la misura legittima, autorizzando la sospensione dell’ascensore non solo per il condomino inadempiente, ma anche per i conviventi o detentori dell’immobile. La decisione si è basata su due presupposti fondamentali: la morosità protratta per oltre sei mesi e la possibilità di gestione selettiva del servizio.

Il principio di proporzionalità

Un punto cruciale emerso nel caso è il bilanciamento tra l’interesse del condominio e i diritti fondamentali del condomino moroso. La sospensione dell’ascensore potrebbe configurarsi come abuso del diritto se il danno arrecato fosse sproporzionato rispetto al beneficio economico atteso. Pertanto, il giudice ha verificato che il distacco non compromettesse diritti costituzionalmente garantiti, come la salute o la dignità della persona.

Requisiti per la sospensione

Perché una misura simile sia legittima, devono ricorrere precise condizioni:

  • Mora protratta per almeno sei mesi: Il debitore deve essere inadempiente per un periodo significativo.
  • Servizio comune a fruibilità separata: L’ascensore, dotato di sistemi di controllo selettivo, rientra tra questi servizi.

Conclusioni

L’ordinanza del Tribunale di Perugia rappresenta un precedente importante per la gestione delle morosità condominiali, offrendo un riferimento concreto per situazioni simili. Pur confermando il diritto del condominio a tutelarsi, evidenzia la necessità di un approccio equilibrato e rispettoso dei diritti fondamentali.

In definitiva, l’amministratore di condominio ha il dovere di agire con prudenza, valutando caso per caso e ricorrendo, se necessario, all’autorità giudiziaria per evitare conflitti e responsabilità legali. La gestione responsabile delle controversie condominiali richiede non solo il rispetto delle norme, ma anche una sensibilità verso le dinamiche umane che, spesso, sfuggono alla rigidità del diritto.

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